MAURIZIO/TATANO

STEFANO MAURIZIO, VALERIA TATANO
Stefano Maurizio (Venezia 1960), laureato a Venezia presso l’Iuav nel1989, iscritto all’ordine dal 1990, è socio fondatore del C.E.R.P.A. (centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità). Dal 1988 al 1993 è responsabile del settore habitat e accessibilità presso la società Informa s.n.c. di Venezia, consulenza e servizi in riabilitazione; dal 1991 al 1994 membro della commissione edilizia del comune di Venezia come esperto in accessibilità; dal 1997 è membro della commissione tecnico scientifica del centro regionale di documentazione sulle barriere architettoniche e dal 2004 al 2007 consulente ufficio E.B.A. del comune di Venezia.
Dal 1990 è chiamato a partecipare a commissioni giudicatrici in qualità di membro di commissione.
Partecipa a molti concorsi di progettazione nazionali e internazionali tra cui quello internazionale di idee “progettare e realizzare per tutti” – the inclusive front office del 2006, dove risulta 1° classificato e l’edizione successiva il servizio igienico nell’area di servizio autostradale in cui arriva 2° classificato. Sue opere sono realizzate soprattutto in Progetta Veneto; partecipa a conferenze in qualità di relatore e scrive numerosi saggi sulla progettazione e contro le barriere architettoniche.

Valeria Tatano Architetto, nata a Venezia nel 1964, maturità classica, laureata allo IUAV nel 1989, Dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura nel 1994 è attualmente Professore associato di Tecnologia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università Iuav di Venezia, dove insegna discipline tecnologiche nel corso di laurea in Scienze dell’architettura e nella laurea magistrale in Sostenibilità.
Si occupa di tecnologie innovative nel rapporto tra architettura e tecnica, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, e di sicurezza in uso e al fuoco.
Dal 2009 è responsabile scientifico di ArTec, l’Archivio delle tecniche e dei materiali per l’architettura e il disegno industriale dello IUAV (www.iuav.it/artec), struttura dedicata alla didattica e alla ricerca che opera come centro di documentazione per il progetto.
E’ responsabile scientifico del corso di dottorato di ricerca sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro finanziata dall’INAIL nel 2008 presso lo IUAV.
Tra le pubblicazioni più recenti si segnalano: Materiali naturartificiali. Tendenze innovative nel progetto di architettura, Officina, Roma, 2006, Verde: naturalizzare in verticale, Maggioli, Rimini, 2008 e Oltre la trasparenza. Riflessioni sull’impiego del vetro in architettura, Officina, Roma, 2008.

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WELCOME TO VENICE
Stefano Maurizio, Valeria Tatano
Tutors: Marco Franz, Alberto Zamai
Consulente: dottoressa Silene Thiella, pediatra e neuropsichiatra infantile

Il workshop Welcome to Venice nasce da una serie di fortunate coincidenze e di piacevoli incontri che hanno generato la voglia di costruire il progetto a cui vi proponiamo di partecipare: lavorare su una delle “porte” di Venezia, il suo ingresso automobilistico, studiandolo da un punto di vista inedito per gli studenti di architettura di questa Facoltà.
Riprogetteremo Piazzale Roma pensando che gli utenti che attraversano questo spazio fatto di strade, gradini, ponti, acqua, macchine, autobus, vaporetti, segnali, indicazioni…, sono costituiti da un universo eterogeneo di persone molto, molto, molto diverse tra loro, all’interno del quale ci sono atleti, anziani, ragazzi, persone con problemi di deambulazione, di udito, o di vista, mamme con bambini in carrozzina, turisti con ingombranti bagagli, studenti di architettura, …
Questa “varia umanità” ha necessità e bisogni diversi, a cui di solito tentiamo di dare risposta con progetti che partono dal presupposto che esista l’utente “medio”, cioè normale (= nella norma?), normodotato, sempre efficiente fisicamente e psicologicamente.
Ma questo utente medio nella realtà non esiste e ognuno di noi lo sa bene.
Da tempo invece si parla di design for all, di progettare tenendo conto dei singoli fruitori nelle loro specificità.
Nella dichiarazione di Stoccolma del 2004 dell’EIDD© (Istituto Europeo per il Design e la Disabilità), il Design for All è definito come design per la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza. “Questo approccio olistico ed innovativo costituisce una sfida creativa ed etica ad ogni designer, progettista, imprenditore, amministratore pubblico e leader politico.”
Il progetto per Piazzale Roma, suddiviso in zone tematiche, affronterà la progettazione delle isole di sbarco degli autobus, il rapporto con il Ponte di Calatrava, la segnaletica di orientamento per cittadini e “foresti”, i servizi igienici pubblici, la pensilina centrale, il rapporto con l’arrivo del People Mover di collegamento con l’isola del Tronchetto.
Quali sono le coincidenze e gli incontri di cui parlavamo all’inizio? Innanzi tutto l’arrivo allo Iuav un giorno del 2009 della dottoressa Silene Thiella, presidente della sezione ANIEP di Schio, con la proposta di attivare un premio di laurea per una tesi “sulle problematiche delle barriere architettoniche e della più generale accessibilità e fruibilità della città e del territorio per le persone disabili”. A questa interessante iniziativa e importante opportunità per i nostri studenti ha risposto un unico partecipante, segnale di una preoccupante mancanza di attenzione per questi temi all’interno della Facoltà (fatto ancora più preoccupante, con la disattenzione del resto delle università e della società). L’unico partecipante aveva per fortuna sviluppato un progetto interessante e ha vinto, e a noi è venuto in mente di fare qualcosa in più, insieme.
ANIEP ha chiesto e ottenuto un finanziamento dalla Regione Veneto presentando proprio l’idea di questo workshop da tenere allo Iuav, per cui ANIEP e Regione Veneto saranno i nostri sponsor, e da noi si aspettano delle idee, dei ragionamenti, delle sollecitazioni e degli spunti.
Ecco perché il workshop sarà tenuto da tre persone: due architetti (Stefano Maurizio e Valeria Tatano) e da una neuropsichiatra (Silene Thiella, presidente dell’ANIEP onlus, sezione provinciale di Vicenza, sede di Schio). Avrà inoltre l’apporto di molti specialisti che verranno a parlare di diversi aspetti che rientreranno nel tema affrontato, e che andranno da una analisi storica su piazzale Roma, agli aspetti viabilistici (con esperto Actv), alle esigenze dell’amministrazione Comunale di Venezia e dell’ufficio EBA (ufficio eliminazione delle barriere architettoniche, architetto Franco Gazzarri). Coinvolgeremo inoltre l’architetto Roberto Rabito, presidente di R.P. Triveneto (Associazione Retinite Pigmentosa) e la dott.ssa Licia Sartori della Direzione Servizio di Medicina Legale Ulss n. 4 Alto Vicentino.
Il corso sarà articolato in una serie di comunicazioni per trasmettere le nozioni fondamentali legate al progetto consapevole e privo di barriere architettoniche, oltre a evidenziare elementi mirati ad accrescere negli studenti un atteggiamento critico rispetto all’area di progetto. Alcuni dei temi che potranno essere sviluppati per Piazzale Roma sono: il riprogetto del sistema generale dei trasporti, la fruibilità in sicurezza degli spazi pedonali, il riprogetto della pensilina esistente e degli altri servizi per gli utenti, lo studio dei collegamenti e delle connessioni tra i vari terminal dei trasporti (people mover, attracco Actv, attracco imbarcazioni private e di soccorso, parcheggio veicoli su gomma pubblici e privati) la segnaletica e gli indicatori di orientamento, la riqualificazione dello spazio pubblico urbano e verde mediante l’utilizzo di materiali corretti.
Piazzale Roma verrà presentata come un’area complessa, un unico grande terminal generato da una serie di sottoinsiemi individuabili nei diversi capolinea di trasporto pubblico e privato, che generano e attraggono al tempo stesso flussi di utenti.
Il continuo fluire negli spazi da parte dei pedoni, genera interferenze, confusione e pericolo, complicando la funzionalità di un luogo estremamente importante per Venezia dal punto di vista logistico. La riqualificazione di Piazzale Roma prevede dunque una visione globale, un progetto del tutto, che debba dare risposte in termini di qualità, fruibilità, accessibilità e sicurezza e conferire alla porta d’accesso di Venezia riconoscibilità caratterizzandola dal punto di vista formale.
Il design for all diventa la chiave di lettura, in fase di analisi, e lo strumento operativo con il quale approcciarsi a questo luogo contraddistinto dall’estrema eterogeneità dell’utenza (turisti, studenti, lavoratori pendolari).

Gli obiettivi del progetto si articolano nei seguenti punti:
Analisi critica dell’esistente
Lo studente (da solo o in il gruppo) attraverso la conoscenza dell’area di progetto dal punto di vista storico, urbanistico e logistico dei trasporti e attraverso una serie di sopralluoghi mirati a diverse finalità, propone un’analisi delle criticità delle seguenti macro aree individuate:
Trasporti (autotrasporto pubblico e privato, navigazione pubblica e privata, people mover, pedonale).
Verde pubblico.
Segnaletica e indicazioni per l’utente.
Aspetto formale e percezione dello spazio.

Soluzioni progettuali (masterplan)
Lo studente presenta una proposta di masterplan generale dell’area che faccia coesistere la risoluzione dei molteplici temi evidenziati nella propria analisi. I progetti presentati dovranno garantire i seguenti obiettivi e requisiti:
Fruibilità e sicurezza da parte dei pedoni secondo percorsi definiti e facilmente interpretabili.
Accessibilità totale degli spazi pubblici e degli ambienti costruiti.
Analisi dell’accessibilità del ponte di Calatrava e della costruendo “ovovia”.
Adeguata dotazione di servizi per gli utenti

Soluzioni progettuali (approfondimento)
Lo studente presenta un progetto più dettagliato riguardante un tema o un’area più ristretta che tenga conto maggiormente delle caratteristiche tecnologiche e dimensionali degli spazi progettati:
Corretto dimensionamento dello spazio e dei percorsi in termini di larghezza, altezze degli elementi di progetto (corrimano, biglietterie, info-point,ecc…), pendenze e dislivelli.
Adeguatezza dei materiali utilizzati in termini di durabilità, aspetto formale, sicurezza, percettibilità per ipovedenti..
Inserimento di segnaletica e indicazioni chiare e facilmente interpretabili per chiunque.
Definizione delle gerarchie e delle caratteristiche dei percorsi (autobus, automobili, cicli, pedoni).

Le aree soggette ad approfondimento verranno scelte tra quelle proposte dai docenti, oppure decise durante il corso in base agli interessi dimostrati dagli studenti.
Il prodotto finale del laboratorio prevede la stesura del progetto sotto forma di tavole redatte secondo dimensioni e cartiglio dati dalla docenza e plastici concettuali che rappresentino l’intera aerea di progetto e i diversi temi di approfondimento.
I risultati attesi dalla proposta fatta ai ragazzi consistono innanzitutto in una serie di soluzioni progettuali a diversa scala, che mettano insieme tutte le questioni emerse, ponendo l’utente, con tutte le caratteristiche e accezioni sopraccitate, come protagonista dello spazio che fruisce. In secondo luogo, anche se non meno importante, dare la possibilità agli studenti di avvicinarsi al progetto di architettura con un approccio diverso ma riproponibile alle diverse scale progettuali, da quella urbana a quella del design.

Bibliografia essenziale:

  • Aa.Vv., Questioni di leggibilità. Se non riesco a leggere non è solo colpa dei miei occhi, Comune di Venezia, Progetto Lettura Agevolata, 2005.
  • (http://www2.comune.venezia.it/letturagevolata/files/questionedileggibilita.pdf)
  • Accolla Avril (a cura di), Design for all. Il progetto per l’individuo reale, Franco Angeli, Milano, 2009.
  • Arenghi Alberto (a cura di), Design for all. progettare senza barriere architettoniche, UTET, 2007.
  • Bucciarelli P., Città visibili – Metodi e tecniche per la realizzazione di mappe visuotattili architettoniche, urbane e urbanistiche, Bologna, Ed. Istituto Ciechi Cavazza, 2004.
  • Canalini R.,Ceccarani P., Storani E., Von Prondzinski S., Spazi incontro alla disabilità – Progettare gli ambienti di vita nelle pluriminorazioni sensoriali, Trento, ed. Erickson, 2005.
  • Corcio M. (a cura di), Turismo sociale, handicap e fruizione dei beni culturali, Foggia, U.I.C. di Foggia, 1998.
  • Empler T., Progettare il comfort urbano e l’interni – Guida ad una progettazione plurisensoriale, Rimini, Maggioli Ed., 1997.
  • Fantini Leris (a cura di), Superare le barriere architettoniche migliorando il comfort e la sicurezza. Schede tecniche per progettare la normalità, Maggioli, Rimini, 2001.
  • Lancerin L. (a cura di), Il verde è di tutti, schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili, Ed. Giunta Regionale (http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/5A603D6D-9352-4093-8A59-D79C46E65465/0/Verde_72.pdf).
  • Lauria A. (a cura di), Persone “reali” e progettazione dell’ambiente costruito, – accessibilità come risorsa ambientale, Rimini, Maggioli, 2003.
  • Lauria A., Felli P., Bacchetti A., Comunicatività ambientale e pavimentazioni – La segnaletica sul piano di calpestio, Pisa, Ed. ETS, 2004.
  • Iniziativa realizzata con il patrocinio e il contributo della Regione Veneto Assessorato alle politiche sociali, volontariato e non profit.

    4 risposte a "MAURIZIO/TATANO"

    1. Pingback: Bendati per capire cosa significa barriera architettonica. Oggi al Workshop Welcome to Venice | Channelbeta

    2. è possibile progettare per tutti?
      accontentare amministratori, tecnici, disabili anziani e bambini?
      non c’è il pericolo che il design for all vada a scapito di qualche categoria o di qualcuno che ha esigenze ben precise di differenziarsi?

      • Progettare per tutti non significa accontentare “amministratori, tecnici, disabili anziani e bambini”. Significa partire dal presupposto che gli utenti sono tanti e hanno necessità diverse. Non tutte si possono soddisfare, ma il progetto non può neppure prendere in considerazione solo quelle dell’utente -medio-. Le nostre città non potranno mai essere perfette per tutti i tipi di utenti e per le loro mille differenze, ma potrebbero essere un po’ più facili da vivere per più persone diverse.
        Esigenze specifiche necessitano di soluzioni specifiche e in quel caso solo un ambiente su misura può costituire la risposta giusta, ma questo si può ottenere per la propria abitazione o per spazi di cui conosco con esattezza le priorità degli utenti che le vivranno, come un centro per anziani o un ospedale. Per gli altri spazi, quelli “pubblici”, cioè di tutti, possiamo e dobbiamo migliorarne la vivibilità e la fruizione.
        Magari non è facile, ma si può fare.

    3. complimenti al prof. Maurizio e prof.ssa Tatano e ai loro assistenti Marco e Alberto, per l’ottima gestione di questo workshop. L’attualità e delicatezza del tema, la capacità organizattiva e didattica, il coinvolgimento di relatori esterni hanno reso vincente questo laboratorio di progettazione. Con il vostro entusiasmo e la vostra disponibilità siete riusciti a coinvolgere noi tutti, sensibilizzando il nostro modo di progettare. Offuscati dal prestigio di alcuni vostri colleghi siete emersi grazie ai valori che ci avete trasmesso, dimostrandoci ancora una volta che l’impegno e la costante presenza in aula dell’insegnante, nonchè la complicità instaurata con lo studente, sono fondamentali per il buon esito di un laboratrio progettuale.
      Complimenti ancora.

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