BERTAGNIN

MAURO BERTAGNIN
Architetto e urbanista, si è laureato allo Iuav nel 1974 con Giancarlo De Carlo. Professore ordinario di Design e progettazione tecnologica dell’architettura, presiede il Corso di laurea in Scienze dell’architettura dell’Università di Udine. È consulente dell’UNESCO-WHC per l’architettura islamica e la conservazione delle città in terra cruda. Negli anni Ottanta partecipa al programma di cooperazione con la facoltà di Architettura di Algeri-EPAU e studia l’architettura di terra del Sahara. Nel 1985 aderisce al gruppo CRATerre. Nel 1990 è insignito dell’Habitat Scroll of Honour dell’UNCHS-Habitat per l’attività nel settore dell’architettura di terra. Dal 2007 è consigliere scientifico del World Heritage Earthen Architecture Programme dell’UNESCO. È autore del piano di conservazione della città di Timbuktu (Mali), del progetto di salvaguardia delle mura della città di Ghadames (Libia), dei progetti di conservazione del patrimonio monastico buddista dei villaggi di Kanji e Skurbuchen in Ladakh (India), di un progetto pilota per la salvaguardia dell’architettura in terra del Gurage (Etiopia). Nel periodo 1995-2005, in qualità di Visiting Lecturer and Design Critic, ha svolto attività didattica e di ricerca presso l’Aga Khan Program of Islamic Architecture del MIT e la Graduate School of Design dell’Harvard University. A questa collaborazione scientifica e didattica si riferisce il recente volume (con Susan Gilson) The Architecture and Memory of the Minority Quarter in the Muslim Mediterranean City, Harvard Graduate School of Design-Aga Khan Program, Cambridge-Mass. 2010. Da due anni lavora al piano di conservazione di New Gourna (Egitto), insediamento realizzato da Hassan Fathy.

LA NUOVA PORTA DEL PARCO DELLA LAGUNA NORD
Mestre, Passo Campalto

MAURO BERTAGNIN
Tutor: Martino Doimo, Magda Minguzzi
Collaboratori: Alice Covatta

1. Background
1.1. Descrizione dell’ambito di intervento – 1.2. Obiettivi – 1.3. Input progettuali – 1.4. Risultati attesi – 1.5. Sinergie/ proprietà/ soggetto attuatore/ dimensioni – 1.6. Il parco della laguna nord

1.1. Descrizione dell’ambito di intervento:
Passo Campalto è una delle tre vie d’acqua che congiungono la terraferma alla laguna (con Tessera, Canal Salso-punta San Giuliano) ed è l’unico punto della gronda lagunare lungo il quale la città di terraferma ha mantenuto un affaccio sulla laguna. Questo lembo di terra proteso nella laguna è attualmente occupato da impianti tecnologici (antenne radio televisive), da un cantiere per yacht e da una darsena per piccole imbarcazioni. La variante per l’area significativa di Campalto e il PAT (Piano di Assetto del Territorio) promuovono una riqualificazione paesaggistica e ambientale attraverso una riconversione funzionale di questa parte di territorio della gronda lagunare.
1.2. Obiettivi
Creare una nuova porta d’accesso al “Parco della Laguna Nord”; valorizzare la relazione tra terra e acqua permettendo la fruizione di aree oggi attualmente intercluse da impianti tecnologici e attività produttive.
1.3. Input progettuali
Ridisegno della testata d’acqua e degli affacci sulla darsena e verso la laguna; valorizzazione dei percorsi ciclo-pedonali lungo la gronda lagunare che lambiscono l’ambito di intervento.
1.4. Risultati attesi
La valorizzazione paesaggistica e ambientale di questa particolare pendice di terraferma dove il confine tra terra e acqua è l’elemento maggiormente caratterizzante del luogo.
1.5. Sinergie /proprietà/ soggetto attuatore /dimensioni
Sinergie (eventuali): Parco della Laguna Nord. Proprietà: pubblico/privato. Soggetto attuatore: pubblico/privato. Dimensioni: 103.390 mq.
1.6. Il parco della laguna nord
Con Delibera n. 99 del 8/9 luglio 2003 “Approvazione dell’Istituzione Parco della Laguna e del suo Regolamento”, il Consiglio Comunale di Venezia ha approvato la costituzione dell’Istituzione “Parco della Laguna” il cui scopo è la tutela e la valorizzazione ambientale e socioeconomica della Laguna Nord di Venezia, sulla quale l’Amministrazione Comunale intende istituire un Parco di “interesse locale”, ai sensi della L.R. 40/1984. Compito principale dell’Istituzione “Parco della Laguna” è la valorizzazione ambientale e socioeconomica dell’area della Laguna Nord, attraverso la definizione e la promozione di usi compatibili con la salvaguardia delle valenze naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali dei luoghi. Inoltre l’Istituzione ha il compito di definire un piano di utilizzo dei beni di proprietà o nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale – collocati nell’area del Parco – e di promuovere attività e servizi che permettano utilizzi economicamente sostenibili dei beni ricevuti in consegna, attivando investimenti privati tesi a favorire l’integrazione con le economie e gli operatori locali, anche al fine di creare nuove opportunità di lavoro. Infine, ma non ultimo, l’Istituzione deve promuovere e diffondere conoscenze ed informazioni relative al territorio della Laguna Nord anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità locali, sia in fase di progettazione che di gestione delle iniziative, al fine di rafforzare consapevolezza, identità e responsabilità delle stesse.

2. Project guidelines
2.1.il sito: preesistenze e architettura del luoghi – 2.2.funzioni da insediare e relativi spazi costruiti – 2.2.1. Edificio di accoglienza visitatori parco laguna nord – 2.2.2. Parcheggio e ponte di collegamento – 2.2.3. Approdo trasporto acqueo visitatori parco – 2.2.4. Box e torrette – 2.2.5. Spazi aperti e verde – 2.2.6. Bordi canale e darsena – 2.2.7. Mobilità sostenibile e percorsi ciclo-pedonali – 2.2.8. Percorsi sospesi – 2.2.9. Box plurifunzionali – 2.3.linee guida per l’ intervento progettuale – 2.4. Modalita’ organizzative

2.1. Il sito: preesistenze e architettura del luoghi
Esiste una precisa struttura ambientale che caratterizza il paesaggio dell’area di intervento che è costituita dal sistema delle barene. Sulla valorizzazione di tale sistema unico in termini ecologico-ambientali dovrebbe riflettere il progetto, prospettando soluzioni diverse di valorizzazione in grado di far emergere, in una prospettiva di minimo impatto volumetrico e di massima integrazione ambientale, l’unicità di tale complesso sistema che costituisce per la sua rarità e raffinatezza il contraltare “naturale” della “creazione artificiale” costituita dall’architettura di Venezia che affaccia sulla gronda lagunare. Le strutture fondamentali che definiscono il luogo sono in primo luogo elementi naturali come le barene e la rete di argini in pietra del porto-canale, gli argini in terra rialzati del canale Osellino e alcuni pontili della darsena che si estende nella laguna. Alcuni semplici edifici tradizionali locali, come la casa in testa al canale, con alcuni modesti capannoni di un piccolo cantiere nautico (in area destinata a Verde urbano attrezzato) unitamente ad alcune vecchie casette, costituiscono l’armatura delle preesistenze costruite che dovranno essere oggetto di una ridefinizione in rapporto alla nuova strutturazione del luogo. Si segnala inoltre la presenza delle grandi antenne Rai (decisamente fuori scala), insediate in area destinata a Verde urbano attrezzato.
2.2. Funzioni da insediare e relativi spazi costruiti
Per le funzioni da insediare nell’area (e relativi spazi costruiti), legate alla destinazione a “porta del Parco della Laguna Nord“ sono ipotizzabili in prima istanza i seguenti interventi, che dovrebbero costituire gli elementi qualificanti del progetto:
2.2.1. Edificio di accoglienza visitatori parco laguna nord
Un edifico perno dell’intero intervento ipotizzato, costituito dall’ insieme di piccoli box-edifici in legno-terra-metallo-vetro, tenuti insieme da una grande tettoia/shelter a struttura spaziale leggera in legno-metallo-vetro e riuniti intorno a uno spazio unitario a corte o lungo un unico asse. E’ opportuno che l’edificio sia direttamente connesso al nuovo previsto approdo dei mezzi di trasporto acqueo per i visitatori del Parco della Laguna Nord; l’edificio deve inoltre svolgere una funzione di fulcro, centro organizzativo riconoscibile, anche fisicamente, come riferimento essenziale del Parco stesso, essendo dotato di tutti i servizi necessari per l’accoglienza, con una dotazione orientativa di uno spazio espositivo, centro informazione, biglietteria, bar ristoro, stands gastronomici prodotti biologici a km zero e/o ristorante e stands di promozione delle offerte turistico-culturali dei vari comuni della gronda lagunare, piccola officina meccanica assistenza/riparazione/vendita bici, e motori barche/vela, diporto etc.;
2.2.2. Parcheggio e ponte di collegamento
Configurandosi come una vera “porta” di accesso al Parco, l’intero nuovo insediamento deve prevedere un parcheggio con un dimensionamento appropriato, adeguato alla precipua funzione di “testa” di una struttura a dimensione territoriale. Il parcheggio di accesso al Parco dalla terraferma può venire collocato opportunamente al di là del canale Osellino, nell’area interclusa tra l’edilizia diffusa a est del ponte carrabile attualmente esistente, concependo un nuovo ponte pedonale, anch’esso a struttura spaziale leggera, in grado di collegare direttamente a Passo Campalto (come già previsto nel PRG);
2.2.3. Approdo trasporto acqueo visitatori parco
La definizione del nuovo approdo per i visitatori del Parco, oltre a costituire un prototipo per un nuovo modello di attracco con relativi piccoli box-edifici (in legno-ferro-vetro) a Passo Campalto, è finalizzata a garantire sia l’ingresso al Parco da Venezia che un servizio di mezzi acquei per le visite al Parco della Laguna Nord, a partire dalla porta del Parco a Passo Campalto. L’approdo dovrà essere inoltre funzionalmente connesso al centro visitatori e inoltre dovrebbe configurarsi anche come una sua estensione sul porto-canale
2.2.4. Box e torrette
Elementi isolati (come box e/o torrette) potrebbero essere disposti lungo l’Osellino, lungo i percorsi sopraelevati nelle barene e in prossimità dei pontili della darsena, per integrare opportunamente le funzioni connesse alla fruizione di tali spazi e percorsi.
2.2.5. Spazi aperti e verde
Gli spazi aperti a Passo Campalto saranno oggetto di una ridefinizione complessiva con focalizzazioni mirate sui punti significativi, al fine di predisporre un repertorio di soluzioni tipo riferite alla modellazione del suolo, con soluzioni diverse per pavimentazioni e movimenti di terra, o pavimentazioni in relazione ai ponti, passerelle e pontili inclusi nel progetto. Un attento studio degli spazi verdi e delle essenze arboree sarà previsto in un più ampio disegno del verde dell’intera area di progetto, anche in relazione alla valorizzazione della specificità ecologico-ambientale del sistema delle barene.
2.2.6. Bordi canale e darsena
Il progetto dovrà prendere in considerazione una ridefinizione dei margini del canale Passo Campalto. oltre a una necessaria estensione della darsena in laguna, con alcune esemplificazioni per punti significativi, prospettando soluzioni tipo per argini, pavimentazioni appropriate, passerelle, pontili, segnaletica mirata, punti attenzionali, etc.;
2.2.7. Mobilita’ sostenibile e percorsi ciclo-pedonali
La particolare enfasi all’approccio ecologico che dovrebbe sottendere l’intero progetto prevederà un uso estensivo della ciclo-pedonalità nell’intero Parco e in tale prospettiva si prevede la ridefinizione dei percorsi ciclo-pedonali lungo l’intera gronda lagunare e gli argini canale dell’Osellino, anche in questo caso prospettando una serie di soluzioni-tipo per punti significativi, riferite a pavimentazioni, passerelle, pontili a livello Osellino, piccoli ponti, etc.;
2.2.8. Percorsi sospesi
Potranno essere ipotizzati diversi percorsi sospesi in grado di penetrare all’interno delle barene. con l’indicazione di soluzioni tipo comprendenti passerelle, torrette in legno-ferro-vetro con affacci rialzati-belvedere-panottiici con affaccio sula laguna in direzione di Venezia, etc.;
2.2.9. Box plurifunzionali
E’ prevedibile anche la definizione di box plurifunzionali in legno-terra-ferro-vetro, collocabili in diversi spazi aperti e lungo percorsi, pontili, passerelle la cui specifica definizione funzionale potrà essere precisata durante il wokshop .
2.3. Linee guida per l’ intervento progettuale
L’approccio unificante dei diversi progetti previsti nel quadro del workshop dovrebbe essere quello di “prendersi cura” molto concretamente del luogo, per riqualificarlo con interventi realmente “fattibili”, di modesta entità e alcuni anche dal carattere temporaneo, con uso di materiali appropriati e sostenibili come legno, terra cruda, ferro e in alcuni casi anche riciclati (cfr. p.e. Rural Studio, Keré, Rick Joy, Piano, etc).
Il progetto complessivo proposto dal nostro workshop dovrebbe essere perciò improntato a una ridefinizione complessiva del luogo attraverso un esteso intervento di modellazione del suolo .
In una prospettiva di sostenibilità economica oltre che ambientale tutti gli interventi previsti dovrebbero essere improntati a un minimalismo programmatico connesso anche alla effettiva praticabilità delle soluzioni progettuali proposte, con speciale riguardo alla emergenza che caratterizza l’attuale situazione economica a livello europeo e locale. Inoltre l’approccio energeticamente consapevole dovrebbe caratterizzare l’intero intervento con la ricerca di soluzioni diversificate di risparmio energetico-captazione-produzione di energia, in modo da concorrere in modo palese alla minimizzazione dei costi di gestione dei singoli interventi puntuali–edifici previsti. In tale prospettiva solo in piccola parte andranno previsti movimenti di terra e andranno in gran parte impiegati materiali sostenibili come legno e terra, con eventuali strutture miste acciaio-legno e nuove eventuali pavimentazioni degli spazi aperti in legno o terra stabilizzata. E’ anche ipotizzabile l’impiego di componenti e materiali di scarto provenienti da demolizioni o da down-cycling.
Passo Campalto dovrebbe inoltre anche essere riqualificato puntando a costituire un luogo possibilmente accogliente, dove stare ed incontrarsi, per la popolazione del vicino centro urbano di Campalto e per il complesso popolare del Villaggio Laguna, entrambi piuttosto privi di qualità urbane. L’effetto degli interventi dovrebbe inoltre tendere alla riqualificazione del luogo senza stravolgerne la natura con un approccio improntato piuttosto all’understatement che alla sovraesposizione plastica e volumetrico-formale che informa molti interventi contemporanei, quasi come se si intervenisse in un’area archeologica. Inoltre le diverse strutture progettate, anche se minime e puntuali, dovrebbero configurarsi come elementi collegati tra loro, rendendo leggibile una continuità funzionale tra le varie parti del sistema ipotizzato. Tale continuità dovrebbe estendersi dall’edificio al parcheggio di progetto al di là dell’Osellino (tettoie come spalti per occultarlo), attraverso il nuovo ponte pedonale di progetto, che potrebbe raggiungere il porto canale come un apparente movimento continuo del suolo, quindi in parte con una sezione da piazza più che da ponte, per scendere all’angolo di conclusione del porto canale, ad inglobare la casa pre-esistente e lasciandosi scavare dalla corte del centro visitatori del Parco. Inoltre le passerelle e i pontili dei percorsi sopra l’argine dell’Osellino, che entrano nelle barene o che ridefiniscono la darsena, dovrebbero essere appendici e/o lunghi prolungamenti in legno della stessa grande operazione di modellazione del suolo promossa dal progetto.
2.4. Modalità organizzative
La prevista parcellizzazione del progetto, ai fini dell’esercitazione degli studenti suddivisi in gruppi di lavoro, pur all’interno di una visione complessiva sottesa alla gestione del workshop, dovrebbe consentire uno sviluppo concreto del progetto complessivo in risposta sia agli input progettuali che ai risultati attesi. Elaborati in scale opportune delle diverse strutture e parti specifiche previste, disegni e plastici collettivi o per macrogruppi, di scala architettonico-urbana completeranno l’apparato complessivo di comunicazione del progetto. E’ anche prevista la predisposizione di un documentario di supporto alla fase di indagine.

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