NAVARRA

MARCO NAVARRA
(Caltagirone, 1963) è professore associato e insegna nella Facoltà di Architettura di Siracusa. Nel 2000 fonda lo studio NOWA (NavarraOfficeWalkingArchitecture) che lavora su un’idea di architettura estrema praticata nel suo grado zero. Nel 2002 pubblica il libro In walkabout city. Il paesaggio riscritto. Un parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina.
Nel 2003 il parco lineare è finalista al “Mies van der Rohe Award” e vince la Medaglia d’oro per l’opera prima per l’architettura italiana della Triennale di Milano. Espone alla IX Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2004). Nel 2006 partecipa al seminario internazionale “Learning from cities” della X Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con la ricerca “Repairing Cities”.
È finalista con il giardino-arena all’European Prize for Urban Public Space a Barcellona ed è vincitore del Premio Gubbio dell’ANCSA. Nel 2008 è invitato nel Padiglione Italiano della XI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia ed è tra i trenta finalisti del BSI Swiss Architectural Award. Nel 2010 espone nel Padiglione Italiano della Biennale di Venezia e, per la Fondazione Claudio Buziol di Venezia, cura con Luca Emanueli e Mario Lupano la mostra e il libro Lo-Fi Architecture. Architecture as curatorial practice.
(www.studionowa.com)


Video di: Giacomo D’Agnolo, Alberto Giacomini, Laura Panno.
Illustrazioni di Marina Mangiat

ARCHITETTURE GREZZE AVANZATE
Porto Marghera, Area Sava (ex alluminificio)

MARCO NAVARRA
Tutor: Maria Giacoma Marino, Antonio Rizzo

«Nel V secolo, è comunque ben segnato il carattere eccezionale, polemicamente dissacrante, ai limiti dell’empietà, del gesto dei physiologoi che sezionano il cadavere dell’animale per vedervi quanto la sua forma esteriore non può dire. Essi producono certo un rovesciamento, tracciano una linea di rottura nel rapporto tra uomo e animale; ma la loro provocazione era destinata a consolidarsi solo un secolo più tardi, con Aristotele, nella sobria dichiarazione dell’avvento di un metodo scientifico».
Mario Vegetti, Il coltello e lo stilo. Le origini della scienza occidentale, Milano 1996 (p.40)

Il termine anatomia significa incidere, tagliare, sezionare, disseccare o dissezionare.
Il workshop vuole sperimentare queste metodiche dissettorie nella pratica dell’architettura
prestando particolare attenzione alle sezioni tomografiche.
Per tomografia (dal greco témno, tagliare, o tòmos, nel senso di starto, e gràphò, scrivere) si intende la tecnica spettroscopica mirata alla rappresentazione del corpo umano o di campioni a strati, in contrapposizione alla radiografia convenzionale, che dispone sulla superficie bidimensionale della lastra tutto lo spessore del corpo o dell’oggetto. La tomografia trova impiego anche in archeologia, chimica e scienze dei materiali. Sfruttando principi di geometria proiettiva, con la pendolazione del tubo radiogeno, tutti i piani al di sopra e al di sotto dello strato d’interesse vengono eliminati.
Le sezioni tomografiche lavorano per sequenze e accostamenti esplorando le pieghe della geografia e degli insediamenti. La sovrapposizione su un unico piano, intercettando linee e relazioni inespresse, permette di scoprire nodi e intersezioni tra strati lontani.
IL dissezionamento genera distacco e separazione liberando il campo a nuove possibili relazioni che vengono sperimentate attraverso un certo grado di astrazione. A partire dall’area Sava (ex alluminificio) a Marghera, il workshop cercherà di utilizzare sistematicamente la pratica delle sezioni tomografiche per sviluppare un progetto di architettura.

2 risposte a "NAVARRA"

  1. Salve professore,
    volevo chiederle se è possibile frequentare il suo workshop anche se si è stati assegnati dalla segreteria al corso di un altro professore.
    Grazie

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